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L’informazione ai tempi dei social: tra verità e bufale, sfide e responsabilità

l'informazione ai tempi dei socialNella serata del 6 novembre il RC Bologna Galvani ha avuto il piacere di ospitare il dr. Antonio Farnè, giornalista del TG2 e di altre testate RAI, che ha svolto una relazione su “l’Informazione ai tempi dei social: tra verità e bufale, sfide e responsabilità”.

Il tema ha suscitato grande interesse con una partecipazione dei soci assai nutrita. Nell’introdurre l’argomento il dr. Farnè ha affermato che l’avvento dei social media ha trasformato le modalità di proposta e di accesso al mondo dell’informazione soprattutto tra i giovani rendendo più facile diffondere notizie ad un pubblico sempre più vasto, ma contemporaneamente rendendo più incerta l’autenticità e la veridicità.

Secondo statistiche attendibili questo fenomeno pare sia largamente diffuso nel nostro Paese, tanto da giustificare, di converso, la nascita sul web di siti dedicati al fact checking ovvero al controllo dei fatti e delle notizie diffusi sui social. Mentre è sicuramente compito del giornalista professionista, sancito dal codice deontologico, accertare l’attendibilità di una fatto prima di renderlo pubblico, non altrettanto è previsto per chi non esercita tale professione. Soprattutto nel campo medico e scientifico abbiamo assistito negli ultimi anni alla comparsa delle più strampalate teorie che hanno trovato sul web libero accesso e diffusione a volte con argomentazioni e discorsi aggressivi verso chi non le condivideva.

Anche le cronache degli eventi bellici degli ultimi due anni sono state spesso divergenti a secondo di chi le diffondeva, a partire dalle fonti ufficiali dei paesi o delle organizzazioni belligeranti. Non poteva risultare immune da questo fenomeno anche la politica, nella quale si è manifestato il fenomeno dei “trolls”, gruppi di persone che cercano di influenzare dinamiche elettorali in altre nazioni, attraverso la diffusione di notizie false o deformate ad arte.

La crescita dell’informazione nel web ha prodotto una drastica contrazione delle vendite dei giornali complessivamente intese nella versione cartacea e on line. Nel cercare di contrastare questa tendenza le testate maggiori puntano oggi sulla multimedialità, con proposte di forum e di conversazioni in rete e sull’offerta al pubblico di vari servizi informativi attinenti a professioni o a particolari interessi culturali.