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L’alluvione del maggio 2023

alluvione del maggio 2023 1Nella serata del 29 gennaio il Galvani ha ospitato come relatori il dr. Paolo Ghinassi, Fisico dell’Atmosfera ISAC-CNR Bologna, ed il dr. Vinicio Ruggeri già Dirigente dell’Assessorato all’Ambiente Regione Emilia Romagna.

Prima delle relazioni si è svolta la cerimonia di ingresso nel Club di un nuovo socio, il dr. Vincenzo Pennacchio accolto con entusiasmo da tutti i soci.

Il tema della serata era l’alluvione di maggio 2023, perché è avvenuta e le misure per limitare le conseguenze di tali fenomeni. Il dr. Ghinassi, presentando le mappe satellitari meteo di quei giorni, ha evidenziato come un coincidere di fattori sfavorevoli abbia provocato un aumento eccezionale dei fenomeni piovosi con conseguenze catastrofiche. Un anomalo rialzo termico della temperatura dei mari intorno al continente europeo ha contribuito al trasporto di aria carica di umidità, un fronte nuvoloso sulla nostra regione, è resto occluso tra zone di alta e bassa pressione, i venti persistenti da Est hanno ostacolato il deflusso delle acque verso i fiumi e il mare.

L’elaborazione dei modelli matematici del Meteo eseguita dall’Agenzia ARPA E.R. aveva previsto Il fenomeno ma la seconda perturbazione si è abbattuta su un terreno già saturo di acqua creando condizioni ottimali per l’alluvione. Il dr. Ruggeri, affrontando il tema della stabilità del territorio e della sicurezza idraulica si è soffermato sul progressivo spopolamento del territorio montano, in particolare dell’Appennino, come causa della insufficiente manutenzione di queste zone, e della mancata presa d’atto della fragilità del territorio.

Le piogge di maggio 2023 hanno reso mobili le frane già esistenti e attivato nuove frane. Secondo Ruggeri il cambiamento climatico in Europa e nella nostra regione ci obbliga a riconsiderare le curve statistiche della frequenza e dell’intensità dei fenomeni atmosferici.

Malgrado la presenza in Regione di opere idrauliche all’avanguardia, queste non sono adeguate a reggere un deflusso di acqua piovana, concentrata in episodi sporadici ma intensi, alternati con lunghi periodi di siccità. È necessario, quindi, ripristinare un’azione di monitoraggio del territorio che combinato con nuove casse di espansione in pianura, in fase di realizzazione, potrebbero attenuare le conseguenze di una nuova alluvione.

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