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Dr Maurizio Rocca: situazione congiunturale e profili strutturali dell’economia secondo le analisi più recenti della Banca d’Italia

Dr. Maurizio RoccaL’11 gennaio 2021 il Club ha ospitato come relatore il dr. Maurizio Rocca, Direttore della Sede di Bologna della Banca d’Italia, sul tema “Situazione congiunturale e profili strutturali dell’economia dell’Emilia-Romagna. I risultati delle analisi più recenti della Banca d’Italia”.

Nel corso dell’incontro su piattaforma Zoom, il Dr. Rocca ha presentato alcuni dati relativi all’economia regionale nell’anno del Coronavirus a confronto con quelli nazionali.

La Pandemia ha provocato in primavera un forte calo repentino delle attività economiche i cui effetti sono stati simili a quelli di una guerra. In estate abbiamo assistito ad un rapido recupero cui è seguita una nuova crisi per il ritorno dell’emergenza sanitaria.

In Emilia-Romagna la crisi produttiva ha colpito più il comparto dei servizi meno il comparto manifatturiero; nei primi 6 mesi del 2020 il PIL si è ridotto del 18%. L’impatto della crisi è stato minore nel comparto della meccanica mentre ha inciso maggiormente nei settori della moda e del legno. Nel comparto dei servizi sono risultati in grave sofferenza i settori della ristorazione e del turismo.

L’export ha registrato nel 1° semestre del 2020 un calo del 10% circa. Secondo le previsioni dell’Istituto, in Italia il PIL potrà recuperare le perdite nella prima metà del 2023. Le misure messe in campo dal Governo, e dalle Istituzioni Europee hanno consentito di evitare effetti più gravi sul tessuto sociale e produttivo.

Tra le misure più importanti il dr. Rocca ha citato quelle a sostegno dell’occupazione, C.I.G. straordinaria e blocco dei salari, le sovvenzioni alle attività imprenditoriali fermate dai provvedimenti sul contenimento del contagio “I Ristori” e le varie misure fiscali sulle ristrutturazioni degli immobili, tra cui il c.d. “Superbonus 110%”, che potrebbero far ripartire un settore, quello dell’edilizia, in sofferenza già da prima della Pandemia.

Questi provvedimenti hanno fatto crescere il Debito Pubblico al 160% del PIL. Secondo le previsioni di Banca d’Italia, questo livello, pur se preoccupante, resta sostenibile. Opportune misure di contenimento del debito, maggiori investimenti produttivi e minori elargizioni potrebbero, nelle previsioni dell’Istituto, ricondurre in 10 anni il Debito ai livelli ante Pandemia.

Imprese e famiglie hanno ridotto le spese e gli investimenti pur potendo fruire anche in regione di condizioni favorevoli del credito. La qualità del credito bancario potrebbe risentire in futuro di situazioni di default dei debitori e un peggioramento porterà alla necessità di maggiori accantonamenti sui bilanci delle banche con conseguenze sul conto economico delle stesse.

Il dr. Rocca ha espresso perplessità sulla nuova normativa europea in tema di sofferenze bancarie, anche se ha ridimensionato alcuni timori manifestati sulla stampa. In chiusura ha sottolineato le potenzialità del tessuto imprenditoriale della regione, soprattutto se confrontate con il resto del Paese, grazie alla capacità di innovare in tecnologia e nell’organizzazione del lavoro.

Su quest’ultimo punto il relatore si è detto convinto che le nuove forme di svolgimento della prestazione lavorativa, già presenti in numero ridotto prima della Pandemia, siano destinate ad incrementarsi e diventare definitive come segno dei tempi di una organizzazione del lavoro più adeguata alle esigenze delle aziende.