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La fine dei Bentivoglio e l’ingresso di Giulio II. Bologna tra il XV e il XVI secolo

Beatrice BorghiNel corso della Serata Conviviale del 16 marzo in interclub con RC Bologna Est la Relatrice Beatrice Borghi ha ripercorso le fasi salienti di un momento nodale per la storia bolognese – l’ascesa e la caduta della pseudosignoria Bentivoglio e il ritorno della città sotto il trono pontificio – tratteggiando con vivaci sfumature un contesto storico-culturale illuminato dagli splendori del Rinascimento e venato delle insidie di una politica spregiudicata. Il 1488 è l’anno di sangue che, con l’avvicendarsi di ben tre congiure, vide i Bentivoglio imporre dapprima il proprio arbitrio sulle terre di Romagna, quindi consolidare una posizione di supremazia entro le mura cittadine.

Avvalendosi di quella straordinaria testimonianza visiva che è la pianta prospettica della città, nella Sala Bologna degli appartamenti privati del papa in Vaticano (qui a fianco), Beatrice ha tracciato un ideale itinerario bentivolesco che ci restituisce l’assetto, per il vero non troppo mutato, e la veste sontuosa, solo in parte sopravvissuta, di una realtà urbana cosmopolita che sotto l’illuminata egemonia conobbe un intenso rinnovamento architettonico.

Attraverso la figura di Giovanni II Bentivoglio si delinea il profilo del principe rinascimentale, degnamente affiancato dalla consorte Ginevra Sforza nella stesura di un disegno politico che si fondava su una complessa rete di alleanze e che porterà la famiglia ai vertici del potere cittadino. Fondamentale per intrecciare i rapporti alla base di questa progressiva affermazione, una ‘scuderia’ di ben undici figli – immortalati con i genitori ai piedi della Vergine nella celebra pala di Lorenzo Costa in San Giacomo Maggiore – oculatamente accasati a potentati confinanti o collocati in altrettanto autorevoli posizioni. Ma a poco valsero le sagge manovre dei “signori” di Bologna: tra il 1494 e il 1512, in un clima di forte tensione, l’intenso susseguirsi di scontri interni ed esterni sancirà la definitiva chiusura di una stagione memorabile, seppur breve, e il definitivo ritorno della città sotto il dominio di papa Giulio II.